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Intervista a Claudio Mondelli – Digital Strategist, esperto in Digital Innovation
· Crowdfunding o fundraising?
· Consigli per chi si avvicina a questo mondo
· Errori da evitare
· Suggerimenti pratici
Introduzione
Abbiamo chiesto a Claudio Mondelli che è un esperto in questo ambito di darci una mano per la nostra campagna di crowdfunding #sostienimadonnadellafonte.
Quando parti con la tua prima iniziativa di raccolta è tutto nuovo: ogni giorno affronti problemi nuovi, incontri persone nuove e quando incontri uno come Claudio è il caso di fermarsi un attimo e chiedere umilmente: mi dai una mano a capire?
Claudio non si è fatto pregare… ed eccoci qui
Crowdfunding o fundraising?
Innanzitutto, visto che sei un esperto in questo ambito, ci spiegheresti in parole semplici che differenza c’è tra crowdfunding e fundraising? Sono due termini spesso confusi ma non sono la stessa cosa, vero?
“In effetti è così. Vediamoli singolarmente:
- il fundraising (dall’inglese fund, finanziamento, fondo e raising, raccolta) individua una serie di attività volte a sostenere e/o finanziare un progetto o più in generale una “causa”, spesso per attività a scopo sociale; il concetto trova le sue origini nell’azione delle organizzazioni non a scopo di lucro, quelle organizzazioni che hanno l’obbligo di non destinare i propri utili ai soci ma di reinvestirli per lo sviluppo delle proprie finalità sociali. I soggetti promotori possono essere diversi dagli enti pubblici alle cooperative, dalle associazioni alle aziende.
- il crowdfunding (dall’inglese crowd, folla e funding, finanziamento) è una forma di crowdsourcing e consiste in un processo collaborativo in cui un gruppo di persone utilizza il proprio denaro per sostenere un’idea, rendendola un progetto concreto e realizzabile.
Si può dire che il crowdfunding sia uno degli strumenti a disposizione per fare fundraising, termine che individua un ambito più ampio e che non si esaurisce come molti pensano nella semplice raccolta di fondi”
Consigli per chi si avvicina al crowdfunding
Che consiglio daresti ad una associazione non profit o ad un ente religioso come la parrocchia di Felizzano che sta cercando di impostare una campagna di crowdfunding per cofinanziare il restauro della chiesa della Madonna della Fonte?
La sua prima risposta è stata un’altra domanda:
“Conoscete il vostro pubblico potenziale? Quante persone frequentano la parrocchia?
Prima di iniziare anche solo a parlare di fondi è necessario concentrarsi sul pubblico potenziale, individuare i profili dei possibili sostenitori e dei partners commerciali e istituzionali papabili sul territorio”
“Successivamente prendendo spunto dalla teoria del “Golden Circle” sviluppata da Simon Sinek, iniziate dal “perché” raccontando la vostra storia, da dove nasce tutto, quali sono i motivi per cui è nata l’iniziativa prima di arrivare a parlare di “come” avete intenzione di farlo e di “cosa” avete bisogno per farlo.
Prima di chiedere qualcosa in sostanza mettiamoci in condizione di spiegare perché le persone dovrebbero aiutarci e come abbiamo intenzione di usare i fondi eventualmente raccolti.”
Errori da evitare
Quali sono gli errori più comuni che vedi fare da chi come noi intraprende questo percorso per la prima volta?
“Gli errori sono spesso gli stessi:
- Il primo e più comune è non seguire un percorso ordinato come quello indicato prima: la mancanza di programmazione e l’assenza di una strategia conduce spesso al fallimento iniziative di per sé meritevoli perché partite da una buona idea eseguita però in modo superficiale e approssimativo.
- Il secondo è concentrarsi sull’online e dimenticarsi che esiste un mondo offline che è quello reale e che spesso gioca un ruolo fondamentale nel successo di un progetto di fundraising
- Perdere il focus: il focus qui non è il denaro ma è la “crowd”, sono le persone e se partite dal punto sbagliato potete compromettere tutto e in ogni caso raddrizzare le cose in corso d’opera è tutt’altro che facile.”
Suggerimenti pratici
Per finire quali suggerimenti pratici ti senti di dare a chi come noi parte per la prima volta con una campagna?
“Per prima cosa mappate il territorio per individuare il vostro pubblico: cercate di capire quali e quanti siano i soggetti che possono potenzialmente essere interessati al vostro progetto, su cosa siano sensibili e quindi su cosa fare leva nella comunicazione. Iniziate dall’offline aggregando una crowd e poi “nutritela” con contenuti utili e create le condizioni per generare interesse e aumentare il seguito anche online.
Cercate di capire chi siano gli influencer locali: autorità, persone in vista, professionisti autorevoli in ambiti inerenti al progetto e cercate di coinvolgerli. Proporre un’intervista come avete fatto con me è una buona tattica.
Individuate le attività di rilievo sul territorio (ad esempio le società sportive) in modo da realizzare eventi offline che possano coinvolgere più soggetti di diverse estrazioni, coinvolgete i possibili partner istituzionali e trovate i possibili sponsor commerciali o realtà produttive che possono avere interesse ad associare il proprio brand ad un’iniziativa benefica sul territorio”
Ringraziamo Claudio Mondelli per il tempo che ci ha dedicato e forniamo qui i suoi riferimenti per agevolare un eventuale contatto
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