Intervista a Lucia Michela Daniele – PhD in Management – Università degli Studi della Campania, Luigi Vanvitelli
Abbiamo chiesto a Lucia Michela Daniele che è un’esperta in questo ambito di darci una mano per la nostra campagna di crowdfunding #sostienimadonnadellafonte e abbiamo pensato di condividere il risultato a beneficio di tutti.
· Introduzione al crowdfunding
· Crowdfunding e job to be done
· Le donor personas
· Errori da evitare
· Suggerimenti pratici
Introduzione al crowdfunding
Abbiamo chiesto a Lucia Michela Daniele che è un’esperta in questo ambito di darci una mano per la nostra campagna #sostienimadonnadellafonte e abbiamo pensato di condividere il risultato a beneficio di tutti.
Innanzitutto, cosa ne dici di partire dalle basi? spiegheresti in parole semplici in cosa consiste il crowdfunding?
Il crowdfunding è uno strumento di finanza alternativa, grazie al quale persone, organizzazioni, team e imprese possono rivolgersi alle folle per richiedere ed ottenere capitali tramite piattaforme online.
In maniera molto semplice, il funzionamento è il seguente: un soggetto che necessita di capitali può utilizzare come media una piattaforma di crowdfunding, presentando tramite la stessa il proprio progetto e chiedendo supporto finanziario per la sua realizzazione.
Quindi, il crowdfunding è un meccanismo di raccolta di risorse finanziarie che fa leva sulle logiche della comunicazione digitale e sulle opportunità di condivisione offerte da Internet e dalle piattaforme di economia collaborativa, per rendere realizzabili progetti grazie al coinvolgimento diretto delle comunità virtuali.
Pertanto, trattandosi di uno strumento estremamente versatile che può essere utilizzato da differenti tipologie di attori, generalmente si distinguono diversi modelli di CF:
- community based
- financial oriented
I modelli community based sono ad esempio il donation o il reward crowdfunding, nei quali al contributo economico offerto dalle folle corrisponde una ricompensa emozionale o materiale.
Contrariamente, nei modelli financial oriented come l’equity, il lending o il real estate crowdfunding, i sostenitori si configurano come finanziatori, intervenendo con l’aspettativa di un ritorno finanziario.
Specifico è poi il caso del civic crowdfunding, che possiamo definire un modello di community crowdfunding con una finalità precisa: consentire la collaborazione tra enti pubblici e comunità di privati cittadini per la co-creazione di progetti e iniziative che hanno finalità ed impatti sociali ed ambientali, ossia progetti che generano valore per le comunità locali e territoriali.
Come nel caso della campagna #sostienimadonnadellafonte, cittadini, comunità locali e istituzioni collaborano con diverse risorse (conoscenza, danaro, etc.) alla realizzazione, riqualifica e/o ripristino di beni di pubblica utilità.
Crowdfunding e job to be done
Ecco, ora che abbiamo capito di cosa si tratta, ci vuoi spiegare cosa è il job to be done e perché è così importante quando si progetta una campagna di crowdfunding?
Una campagna di crowdfunding è un processo lungo, sia in termini di pianificazione che esecuzione. Anche se spesso al crowdfunding viene riconosciuta una certa flessibilità e facilità di utilizzo rispetto ai canali tradizionali, l’effort richiesto al progettista è significativo.
“Non basta avere una buona idea se poi non riusciamo a comunicarla”
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Il job to be done in 4 fasi
Le donor personas
Che consiglio daresti ad una associazione non profit o ad un ente religioso come la parrocchia di Felizzano che sta cercando di impostare una campagna di crowdfunding per individuare le proprie donor personas?
Anche se spesso nel crowdfunding si fa riferimento alle “folle”, è più corretto parlare di community di progetto. Il successo di una campagna di crowdfunding è funzione della capacità del soggetto proponente di individuare adeguatamente le “crowd” di riferimento, segmentando la propria audience e costruendo target di donatori o sostenitori tipo.
Nella fase di definizione del progetto avrai identificato uno o più target cui intendi rivolgerti, ora dovrai scovarlo e gradualmente attrarre verso il progetto. Mappa gli spazi virtuali dove la community si incontra ed esprime i propri interessi, attiva gradualmente processi di conoscenza da rafforzare in vista della campagna.
Le donor persona sono le persone “tipo” a cui il progetto si rivolge. Per individuare il proprio target, è anzitutto necessario individuare la propria community di partenza, ed analizzarla. La finalità è identificare uno o più target di sostenitori, tenendo in considerazione alcuni parametri:
1.Fattori demografici: età, sesso, reddito, abitudini di spesa;
2.Interessi, passioni, valori;
3.Frequenza, importo e tipologia di donazione, periodi e festività specifiche di donazione;
4.Tipologia di sostenitore: Passivo (coinvolgimento limitato alla donazione) / Attivo (disponibilità ad impegnarsi nel progetto);
5.Aspettative di coinvolgimento: analisi delle “ricompense” materiali ed emozionali attese dalla partecipazione al progetto.
Errori da evitare
Quali sono gli errori più comuni che vedi fare da chi come noi intraprende questo percorso per la prima volta?
Il primo errore da evitare è pensare di lanciare semplicemente una campagna di crowdfunding e attendere che le persone ci raggiungano e ci finanzino.
Il crowdfunding rappresenta un processo di learning by doing per coloro che intendono approcciare a questo meccanismo, quindi è importante affrontare il processo di pianificazione e lancio della campagna con costante attenzione alla coerenza tra ciò che proponiamo e ciò che le nostre crowd si attendono.
Un secondo errore infatti è non ascoltare, non testare, innamorarsi della propria idea, senza avere la giusta flessibilità per ascoltare la community ed i suoi feedback. Una delle caratteristiche principali del CF è consentire di modellare una proposta di valore sulle attese di una community.
Infine, è consigliato ragionare su metriche di analisi del grado di engagement della community sin dalla fase del pre-lancio, per comprendere come i nostri sforzi comunicativi ci consentiranno, e con quali strumenti, di raggiungere le collettività di riferimento. Impostare e costruire metriche di engagement delle crowd ci consente di comprendere come stiamo allineando la nostra proposta progettuale alle aspettative delle crowd di riferimento.
Suggerimenti pratici
Quali suggerimenti pratici ti senti di dare a chi come noi parte per la prima volta con una campagna di crowdfunding?
Per chi approccia per la prima volta al crowdfunding, un suggerimento molto semplice e pratico è partecipare ad altre campagne.
Dunque, il primo passo è sperimentare il processo come sostenitore, partecipando, donando, interagendo e osservando come il meccanismo può coinvolgere gli utenti, con quale grado eventualmente di difficoltà o semplicità.
Inoltre, è consigliabile porsi domande estremamente pratiche, per verificare di continuo la rispondenza delle aspettative vs la realtà:
1) Perché le persone dovrebbero contribuire?
2) Quale valore aggiunto sono in grado di offrire?
3) Quanto ampia è la community?
4) Quale potrebbe essere la donazione media data l’analisi del mio target?
5) Quali esperienze di co-creazione o collaborazione posso offrire alla mia community?
Inoltre, è opportuno considerare la tipologia di progetto che stai promuovendo. Se si tratta di un prodotto stagionale, potrebbe essere utile programmare il lancio della campagna a ridosso della stagione di riferimento.
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Il job to be done in 4 fasi
Ringraziamo Lucia Michela DANIELE per il tempo che ci ha dedicato e forniamo qui i suoi riferimenti per agevolare un eventuale contatto >>> LinkedIn > profilo personale
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