
Intervista a Gualberto Ranieri – Giornalista
Abbiamo chiesto a Gualberto Ranieri che è un esperto in Comunicazione di darci una mano per la nostra campagna di crowdfunding #sostienimadonnadellafonte e abbiamo pensato di condividere il risultato a beneficio di tutti.
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Comunicazione e crowdfunding
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Le basi di un buon piano di comunicazione
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Esempi di successo
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Errori da evitare
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Suggerimenti pratici
Comunicazione e Crowdfunding
Le statistiche indicano che una campagna su quattro non va a buon fine per la mancanza di un buon piano di comunicazione. Quanto è importante la comunicazione per la buona riuscita di un progetto?
Il 90% di una campagna è comunicazione. È uno dei leitmotiv che più frequentemente si leggono nei manuali di crowdfunding e vengono ripetuti da chi ha maturato esperienza nel settore e conseguito successi.
Le basi di un buon piano di comunicazione
Quali sono le basi di un buon piano di comunicazione?
Mettere in piedi una campagna di comunicazione per il crowdfunding significa prevedere dei passaggi obbligati e considerare che la vera campagna inizia molto prima, sia della fase di pre-marketing che del go-live.
Vanno quanto prima identificati i canali “standard” che sono alla base di ogni strategia di comunicazione, indipendentemente dalla campagna e dall’idea.
Bisogna intervenire almeno su 9 canali di comunicazione, dai social, Facebook in testa, alla landing page, la newsletter, la creazione di eventi ad hoc. Senza tralasciare, ovviamente, un’accurata presentazione del progetto nella pagina della piattaforma.
Esempi di successo
Lei ha vissuto per molto tempo all’estero, ricorda qualche campagna di crowdfunding che ha avuto successo fuori dal ns Paese?
La Statua della Libertà, forse una delle statue più famose nel mondo, regalata dai francesi agli americani nel 1886, è certamente uno dei primi esempi di crowdfunding nella storia moderna.
Sebbene la statua fosse stata assemblata in Francia, per essere trasportata a Liberty Island, vi era il bisogno di costruire una piattaforma per reggere il peso dell’architettura.
La cifra in discussione ammontava a 100.000 dollari (che oggi vorrebbero dire circa 3 milioni di dollari), tutti interamente trovati grazie ad un annuncio posto sul giornale di Joseph Pulitzer, il “New York World”.
Il noto giornalista promise di citare sul proprio giornale i nomi di tutti coloro che avrebbero aderito con le loro donazioni alla campagna di raccolta fondi per il basamento della statua.
La notizia ebbe enorme eco e più di 120.000 persone, donando in alcuni casi anche meno di un dollaro, permisero alla Statua della Libertà di attraccare negli Stati Uniti.
Un caso più recente (2013) è la campagna “Tous mécènes!”, “tutti mecenati”, con cui il Louvre ha finanziato il restauro della Nike di Samotracia o, per meglio dire, 6.700 donatori hanno versato il milione di euro mancante per raggiungere la somma necessaria.
La splendida statua attendeva da quindici anni una vasta operazione di ripulitura.
Il grande museo parigino non era nuovo a iniziative del genere: nel 2010 fu raccolto in un mese il milione di euro che mancava per acquistare “Le tre Grazie” di Cranach e nel 2012 quattromila donatori fornirono gli ottocentomila euro necessari per portare nelle collezioni due statuette in avorio medievali.
Errori da evitare
Quali sono gli errori più comuni da evitare?
Perdersi d’animo.
Suggerimenti pratici
Che consiglio si sente di dare a chi come noi parte per la prima volta con una campagna di crowdfunding?
Essere determinati.
Ringraziamo Gualberto Ranieri per il tempo che ci ha dedicato e forniamo qui i suoi riferimenti per agevolare un eventuale contatto >>> LinkedIn > profilo personale
Nato a Ravenna, Gualberto Ranieri dopo sette anni di critica teatrale a Firenze e a Roma, nel 1973 vinse un concorso alla BBC.
Successivamente, è stato corrispondente della RAI da Londra, capo redattore centrale de “Il Mattino” di Napoli diretto da Sergio Zavoli e responsabile della comunicazione del Gruppo Fiat a Londra, New York, Chicago e Detroit.
Docente presso l’Università del Piemonte Orientale, membro del direttivo di Unitre di Acqui Terme e dell’Associazione Archicultura, fa parte della giuria del “Premio Acqui Storia”, tiene lezioni di deontologia per giornalisti.
Atttualmente è vicepresidente della casa di riposo “Jona Ottolenghi” di Acqui Terme.
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