La chiesa della Madonna della Fonte si trova fuori dal concentrico del paese nelle immediate adiacenze del campo sportivo e deve il suo nome alla presenza di una antica sorgente di acqua al di sotto del pavimento.
Il piccolo edificio è anche conosciuto con il nome di Santuario della Madonna del Tanaro perché anticamente questo fiume le scorreva vicino.
Cara alla memoria e alla devozione dei felizzanesi è stata consacrata con il nome di Santa Maria della Fonte nel 1572 dal Vescovo di Casale, mons. Benedetto Erba come si legge sull’epigrafe in marmo ancora conservata sulla facciata.
La parte più antica dell’edificio è certamente l’abside in mattoni pieni, stilisticamente collocabile tra la fine del XIII ed il XIV secolo.
Ha subito negli anni vari rifacimenti ed è riconducibile al XV secolo la trasformazione nell’odierno edificio tardogotico a due campate con due volte a crociera e archi acuti costolonati in cotto e con visi scultorei in stucco in corrispondenza dei capitelli.
Durante l’ultimo trentennio del XIX secolo alla facciata è stato addossato un atrio porticato ed innalzato il campanile di gusto romanico.
Importanti lavori di restauro conservativo furono realizzati tra il 1956-58 dall’Arciprete di Felizzano, Monsignor Quinto Gho con il concorso di tutta la popolazione felizzanese, come risulta dalla lapide murata sulla facciata nel 1958 durante la visita di monsignor Giuseppe P. Gagnor, vescovo di Alessandria.
Da segnalare anche l’altare e la balustra in marmi policromi realizzati nel 1754 (probabilmente dalla bottega dei Pelagatta attiva in questi anni in Alessandria) anche in questo caso grazie ad una pubblica colletta promossa dal priore Matteo Gatti come si legge nell’iscrizione incisa nella balaustra stessa.
Una forte devozione popolare accompagna, infine, la statua lignea dipinta della Madonna in trono con il Bambino custodita sull’altare della Chiesa che è ogni anno portata in processione nel mese di maggio, di autore ignoto e forse coeva alla consacrazione della chiesa stessa (1572).
Dopo gli ultimi lavori degli anni Sessanta sulla chiesa non sono stati fatti altri interventi importanti di recupero e purtroppo oggi il suo stato di conservazione è pessimo.
Nel 2019 il parroco, Don Claudio Pistarino, ha così deciso di prendersi cura della chiesetta, dopo avere portato a termine il restauro della chiesa cimiteriale di San Rocco e della Chiesa ex parrocchiale di San Pietro.
Nel luglio 2020 il Parroco Don Pistarino insieme ad un gruppo di volontari ha avviato la preparazione di una campagna crowdfunding per reperire i fondi mancanti per il restauro dell’edificio.
La campagna è finalmente online e se vuoi puoi dare il tuo contributo cliccando qui sotto >>>
Puoi anche sfogliare di seguito le tavole del progetto di restauro già autorizzato fagli enti di tutela…