Quali sono le agevolazioni fiscali per chi decide di fare una donazione?
Abbiamo rivolto queste domande ai nostri consulenti per avere delle risposte in merito alle principali agevolazioni fiscali che in generale spettano a chi decide di fare una donazione a favore di un bene culturale e in particolare a chi vorrà sostenere la campagna crowdfunding che stiamo portando avanti per cofinanziare il restauro della Chiesa della Madonna della Fonte.
- Quali sono le agevolazioni fiscali previste per chi fa una donazione ad un ente no profit con Art Bonus o un’erogazione liberale?
- Quali sono le agevolazioni previste per i contribuenti persone fisiche residenti in Italia che fanno una donazione ad una parrocchia per cofinanziare il restauro di un bene culturale ecclesiastico?
- Con quali modalità una parrocchia può dare riscontro ai donatori in relazione alle donazioni ricevute?
- Che consiglio si potrebbe dare ad una parrocchia o più in generale ad un ente no profit per individuare i profili giusti dei donatori a cui chiedere un aiuto?
Vediamo insieme le risposte più interessanti…
1. Quali sono le agevolazioni fiscali previste per chi fa una donazione ad un ente no profit con Art Bonus o un’erogazione liberale?
Partiamo anzitutto con il distinguere l’Art bonus dalle altre agevolazioni spettanti a chi effettua una donazione.
Art Bonus
L’Art Bonus è stato introdotto dalla legge 29 luglio 2014 n. 106 e viene individuato come un credito di imposta per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura.
I benefici dell’Art bonus non sono applicabili alle erogazioni liberali effettuate a favore di beni culturali appartenenti a persone giuridiche private senza fine di lucro, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, salvo alcune deroghe in caso di eventi calamitosi.
Le erogazioni liberali in denaro utili per restaurare gli edifici monumentali, come le chiese, generano credito di imposta, come ribadito dall’Agenzia delle Entrate nella risposta n. 81 del 2018. Il beneficio si concretizza in un credito d’imposta del 65% dell’importo delle erogazioni liberali effettuate che la legge di stabilità 2016 ha reso permanente.
Limitazioni
Il credito di imposta viene riconosciuto
- nel limite del 15% del reddito imponibile per le persone fisiche ed enti che non svolgono attività commerciale (dipendenti, pensionati, professionisti, etc.);
- nel limite del 5 per mille dei ricavi annui per i soggetti titolari di reddito d’impresa (società e ditte individuali) ed enti non commerciali che esercitano anche attività commerciale.
Il credito d’imposta maturato deve essere in ogni caso ripartito in tre quote annuali di pari importo.
Erogazioni liberali
Per quanto riguarda le agevolazioni per i contribuenti che hanno effettuato erogazioni liberali a favore di ONLUS o associazioni umanitarie a seconda delle caratteristiche e della natura dell’ente destinatario della donazione sono previste detrazioni d’imposta che vanno dal 19% al 35%
2. Quali sono le agevolazioni previste per i contribuenti persone fisiche residenti in Italia che fanno una donazione ad una parrocchia per cofinanziare il restauro di un bene culturale ecclesiastico?
Ai contribuenti residenti in Italia che fanno una donazione ad una parrocchia per cofinanziare il restauro di un bene culturale spetta la detrazione Irpef del 19% relativa alle erogazioni liberali (in denaro o tramite cessione gratuita dei beni) a favore delle attività culturali e artistiche, prevista dall’articolo 15, comma 1, lettera h, Tuir.
Tale detrazione spetta infatti anche per le donazioni effettuate nei confronti delle parrocchie allo scopo di sostenere lavori di restauro e risanamento conservativo di chiese e relative pertinenze, a condizione che tali interventi vengano eseguiti su beni tutelati in base al Codice dei beni culturali e del paesaggio (D. Lgs. 42/2004 e ss.mm.ii.).
A questo proposito si consiglia la lettura della risoluzione dell’Agenzia delle Entrate 89/E del 2017.
3. Con quali modalità una parrocchia può dare riscontro ai donatori in relazione alle donazioni ricevute?
Si ritiene sia auspicabile che la parrocchia rilasci sempre al donante, ancorché l’erogazione sia fatta con pagamenti tracciati, una ricevuta numerata e datata contenente
- l’importo della donazione
- le finalità a cui la donazione sarà destinata
4. Che consiglio si potrebbe dare ad una parrocchia o più in generale ad un ente no profit per individuare i profili giusti dei donatori a cui chiedere un aiuto?
Per quanto riguarda i soggetti persone giuridiche si potrebbe cercare di individuare aziende illuminate da figure che ultimamente si sono distinte nel tessuto imprenditoriale locale, fondazioni o associazioni che recentemente si sono prodigate per sostenere iniziative con un impatto sociale, ambientale, culturale.
Per quanto riguarda invece i soggetti privati persone fisiche si potrebbe ricercare il profilo ideale fra coloro che dimostrano interesse per il patrimonio culturale e più in generale per l’arte e la cultura, utilizzando oltre che i social e i media online anche i media offline come i giornali locali, per mettere il più possibile in evidenza la destinazione dei fondi raccolti per la salvaguardia di un bene culturale che, al di là delle generalità della proprietà, che sia una onlus o un ente religioso, rimane di fatto patrimonio della comunità intera.
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